venerdì 29 maggio 2009

Perchè è molto probabile che Dio non esiste (secondo Richard Dawkins)


Stò leggendo il libro di Richard Dawkins intitolato "L'Illusione di Dio" (in originale The God Delusion) e, anche se sono solo a metà libro, voglio darvene un'anticipo (per invitarvi a leggerlo!). Inoltre è lui stesso a considerare questo passo come l'argomento centrale del libro. Quindi ecco quà:

[...]In questo capitolo ho trattato l'argomento centrale del libro, sicchè, anche a rischio di apparire ripetitivo, lo riassumerò in sei punti.

1. Per secoli, una delle più grandi sfide per l'intelletto umano è stato spiegare come mai l'universo sia così complesso e improbabile da apparire frutto di un progetto.

2. La tentazione naturale è quella di attribuire all'apparenza lo statuto di realtà. Nel caso dei manufatti umani, come un orologio da polso, il progettista è davvero un tecnico intelligente; perciò si è tentati di applicare la stessa logica a un occhio, un'ala, un ragno o una persona.

3. La tentazione è fuorviante, perchè l'ipotesi del progettista solleva immediatamente il problema più vasto di chi abbia progettato il progettista. Il problema da cui eravamo partiti era quello di spiegare l'improbabilità statistica e, ovviamente, non è una soluzione postulare qualcosa di ancora più improbabile. Abbiamo bisogno di una "gru", non di un "gancio appeso al cielo", perchè solo una gru può permetterci di passare in maniera graduale e plausibile dalla semplicità a una complessità altrimenti improbabile.

4. La gru più ingegnosa e potente che sia stata scoperta finora è l'evoluzione per selezione naturale. Darwin e i suoi successori hanno dimostrato che, con la loro incredibile improbabilità statistica e un'apparenza che suggerisce il progetto, le creature viventi si sono evolute per gradi molto lenti da organismi più semplici. Ora possiamo affermare con sicurezza che l'impressione di un progetto è solo un'illusione.

5. Non c'è ancora una gru equivalente in fisica. In linea di principio, alcune teorie del multiverso potrebbero svolgere in questo campo la stessa funzione esplicativa che il darwinismo svolge in ambito biologico. Il multiverso appare meno soddisfacente del darwinismo, perchè fa maggiore assegnamento sulla fortuna, ma il principio antropico ci autorizza a postulare molta più fortuna di quella che la nostra limitata intuizione umana si sente di auspicare.

6. Cerchiamo di non abbandonare la speranza che si presenti anche in fisica una gru migliore, potente quanto il darwinismo in biologia. Ma, anche in mancanza di uno strumento soddisfacente come l'evoluzione, le gru relativamente deboli che abbiamo al momento attuale sono, soprattutto se sostenute dal principio antropico, assai migliori dell'illusorio gancio appeso al cielo rappresentato dal progettista intelligente.[...]

Spero che questo piccolo anticipo possa avervi incuriositi e invitati alla lettura del libro, che non è affatto pesante, ma scritto con una prosa leggera e perfettamente comprensibile, anche se non si hanno conoscenze preliminari in materia (la mia conoscenza della matematica si ferma alle equazioni di 2° grado, ma ciò non mi ha impedito di comprendere, almeno sufficientemente, la teoria probabilistica). Inoltre il frequente ricorso all'ironia (che oserei definire "russelliana") rende la lettura oltresì divertente.

Non c'è che dire: da OSCAR!

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