lunedì 16 marzo 2009

Monolitismi o multiculturalismi?

La scorsa settimana Perugia è stata sede di una serie di incontri sull'Etiopia, alcuni molti belli, altri meno. L'intervento che più mi ha sorpreso è stato quello di un dottore Rastafari di cui non ricordo il nome (anche perchè era un intricato incrocio tra nomi italiani e etiopi) che è intervenuto a sostegno delle radici cristiane dell'Etiopia. Ora, anche sorvolando sul fatto che le sue tesi si basavano solamente su testi religiosi come la bibbia ed i vangeli, senza nessun riferimento a fonti storiografiche neutre (elleniche, romane, egiziane, africane) il punto è: che bisogno c'era? E' così necessaria la salvezza di queste presunte radici cristiane dell'Etiopia? E deve essere un rastafari italiano a ergersi a paladino di tutto ciò? Perchè continuiamo a distinguere le Nazioni in base alle religioni, invece di avviarci verso società laiche multiculturali e multireligiose? Quando le religioni torneranno ad appartenere alla dimensione intima e personale dei cittadini e non saranno più affari di Stato?

E si badi bene è un discorso che riguarda profondamente anche l'Italia, in cui all'integrazione si oppone un monolitismo culturale e religioso che vorrebbe rinnegare la storia e la geografia stessa del Belpaese, per secoli centro del mondo occidentale e non solo, istmo a cui tutti aspiravano e che tutti era in grado di accogliere con ospitalità e curiosità, uscendone sempre profondamente arricchita. Speriamo sia solo un male passeggero...

Finding the world in the smallness of a grain of sand
And holding infinities in the palm of your hand
And Heaven's realms in the seedlings of this tiny flower
And eternities in the space of a single hour

Send your love into the future
Send your love into the distant dawn

Inside your mind is a relay station
A mission probe into the unknowing
We send a seed to a distant future
Then we can watch the galaxies growing

This ain't no time for doubting your power
This ain't no time for hiding your care
You're climbing down from an ivory tower
You've got a stake in the world we ought to share

You see the stars are moving so slowly
But still the earth is moving so fast
Can't you see the moon is so lonely
She's still trapped in the pain of the past

This is the time of the worlds colliding
This is the time of kingdoms falling
This is the time of the worlds dividing
Time to heed your call

Send your love into the future
Send your precious love into some distant time
And fix that wounded planet with the love of your healing
Send your love
Send your love

There's no religion but sex and music
There's no religion but sound and dancing
There's no religion but line and color
There's no religion but sacred trance

There's no religion but the endless ocean
There's no religion but the moon and stars
There's no religion but time and motion
There's no religion, just tribal scars

Throw a pebble in and watch the ocean
See the ripples vanish in the distance
It's just the same with all the emotions
It's just the same in every instance

There's no religion but the joys of rhythm
There's no religion but the rites of Spring
There's no religion in the path of hate
Ain't no prayer but the one I sing

Send your love into the future
Send your precious love into some distant time
And fix that wounded planet with the love of your healing
Send your love
Send your love

There's no religion but sex and music
There's no religion that's right or winning
There's no religion in the path of hatred
Ain't no prayer but the one I'm singing

Send your love
Send your love


Sting - Send your love

Luoghi Comuni

Gli anziani spesso si lamentano del fatto che i giovani siano maleducati, chiassosi, irrispettosi. Beh sabato pomeriggio ho partecipato ad un bellissimo incontro a Jesi in una piccola stanzetta in cui troppo spesso hanno risuonato le suonerie dei cellulari. Ed i colpevoli erano sempre persone distinte di mezza età. In fondo quei giovani da qualcuno dovranno avere imparato no?

Sempre nello stesso incontro c'è stato l'expolit di una signora che, con verve giornalistica, ha incalzato Gigi di Fiore (il protagonista dell'incontro, venuto a parlare del suo libro "L'Impero") con una serie di luoghi comuni davvero strabiliante non solo sulla mafia, ma anche sull'immigrazione rumena e sulla classe politica, egemonizzando la discussione. Se leggete tra le righe un pizzico di risentimento fate bene, perchè avrei voluto anche io fare una domanda al signor Di Fiore e, visto che non ci sono riuscito, la faccio a voi:

- Se dopo aver educato i giovani campani (e non solo) alla legalità li si mette di fronte ad un mondo del lavoro e ad una realtà sociale regolata invece da logiche illegali e antidemocratiche, non si rischia di frustrare la loro volontà ed il loro spirito e creare una nuova ondata di scetticismo nei confronti dell'azione dello Stato? Non sarebbe il caso di occuparsi seriamente di dare un seguito all'opera di semina anche nel mondo degli adulti?

P.S.
Ovviamente al signor Di Fiore non l'avrei posta in questi termini, ma qui ho dovuto far capire anche a chi non ha partecipato all'incontro quale fosse il tema dell'incontro. Spero di esserci riuscito!