sabato 17 gennaio 2009

Il Cristianesimo di Kaka

In questi giorni nei telegiornali sportivi (e non solo) si parla quasi esclusivamente del possibile passaggio di Kaka dal Milan al Manchester City a cifre pazzesche: 100 o 125 milioni per il cartellino, 15 all'anno a Kaka. Ora quello che mi ha lasciato più perplesso è il fatto che un calciatore che si definisce ispirato da valori cristiani per l'ennesima volta ascolti le richieste economiche di squadre che sicuramente non gli potranno garantire di concorrere per vincere nulla. E allora lui che fà? Non si acconta dei 9 milioni di euro all'anno che guadagna al Milan e che ne fanno di già il calciatore più pagato al mondo, ma chiede al City il 20% in più per compensare la mancata partecipazione alla Champions. Permettetemi di dire: che schifo!

E azzardo nel dire che i più felici saranno il papà manager, attento unicamente all'aspetto economico piuttosto che alla felicità e alla realizzazione professionale del figlio, e i "proprietari" della "Renascer em Cristo", la setta religiosa cui Kaka versa la decima parte del suo stipendio e che è indagata per associazione a delinquere e riciclaggio di denaro in Brasile (Estevam e Sonia Hernandes, lui autodefinitosi apostolo, lei vescovo, in carcere negli USA per aver tentato di nascondere soldi all'interno di alcune Bibbie).

E non oso pensare che tipo di pastore possa diventare Kaka quando smetterà di giocare...
Ah, che bella cosa la coerenza!

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